Mehta e Barenboim al Maggio

Data: 02/06/2019

Ora: 20:00

Città: Firenze

Luogo: Teatro del Maggio

Direttore: Zubin Mehta

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Solista: Sergey Galaktionov, violino; Daniel Barenboim, pianoforte

Tutto esaurito per il terzo e ultimo concerto che vede Zubin Mehta sul podio del Maggio in occasione dell’LXXXII Festival. Domenica 2 giugno alle 20 Mehta salirà sul podio per dirigere l’Orchestra del Maggio con il violinista Sergey Galaktionov e il pianista Daniel Barenboim. Il programma spazia da Intégrales per fiati e percussioni di Edgard Varèse fino al Concerto in do minore op. 37 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven e alla Shéhérazade, suite sinfonica op. 35 di Nicolaj Rimsky-Korsakov.

Dopo avere militato nell’avanguardia musicale parigina, Edgard Varèse si stabilisce a New York all’inizio degli anni Venti. Subito diventa uno degli artisti di punta del cenacolo cosmopolita e ultramodernista che animava la scena newyorkese di allora. Varèse è affascinato dalle teorie futuriste e dal concetto di ‘arte del rumore’. Le sue composizioni americane presentano combinazioni sonore bizzarre, assenza di legami armonico-melodici e volontà di spazializzare il suono. Il fulcro del brano Intégrales, composto nel 1925, è l’esplorazione dell’universo sonoro delle percussioni abbinate agli strumenti a fiato. Lavorando sul timbro degli strumenti e sulle varie combinazioni, Varèse crea fasce sonore che si muovono a velocità differenti. Così il compositore ricrea l’equivalente musicale della proiezione di una figura su un perno rotante.

Composto tra il 1800 e il 1802, il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in do minore op. 37 debutta a Vienna il 5 aprile del 1803, con lo stesso Beethoven in veste di solista. La partitura occupa una posizione centrale tra i due concerti della giovinezza e i due capolavori della maturità. Qui il pianoforte, capace di slanci tanto lirici quanto drammatici, conquista il ruolo di protagonista contrapposto alla compagine orchestrale. Nell’Allegro la tonalità in do minore, serve all’autore per scolpire uno dei suoi temi eroici, a cui segue un secondo tema dall’accento malinconico. Il Largo, strutturato nella forma del Lied tripartito, è una pagina dall’intenso lirismo. Nel Rondò finale, in cui domina la brillantezza tecnica, il pathos trova sbocco in un ardente slancio trionfale.

Nikolaj Rimskij-Korsakov restituisce in Shéhérazade le atmosfere orientali delle Mille e una notte. La suite, composta nel 1888, si articola in quattro quadri collegati dal tema arabeggiante e sinuoso di Shéhérazade. Apre la suite Il mare e il vascello di Sinbad. A seguire Il racconto del principe Kalender e Il giovane principe della donna e la giovane principessa. In chiusura La festa di Bagdad e i vascelli che si infrangono sulla roccia. Tra le mani di un orchestratore sapiente, la favola si veste di sonorità vivide e preziose. I profumi d’oriente e le immagini cangianti di quel mondo lontano sono esaltate da una tavolozza timbrica capace di creare intrecci sonori di grande fascino e suggestione.

Ulteriori informazioni.

photocredits Alberto Conti

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