Data: 20/06/2019
Ora: 20:00
Città: Firenze
Luogo: Teatro del Maggio
Direttore: Micheal Boder
Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Giovedì 20 giugno alle 20 Micheal Boder dirige l’Orchestra del Maggio in Dai calanchi di Sabbiuno di Fabio Vacchi e nella prima versione della Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore Romantica di Anton Bruckner.
Dai calanchi di Sabbiuno di Fabio Vacchi nasce nel 1995 su commissione del Teatro alla Scala per il concerto commemorativo del cinquantenario della Liberazione. Il titolo si ispira al tragico eccidio di un centinaio di partigiani avvenuto nel dicembre del 1944 a Sabbiuno, nei pressi di Bologna. Vacchi compone questo brano per flauto, clarinetto basso, campana tubolare, violino e violoncello. Due anni dopo lo trascrive per orchestra su suggerimento di Claudio Abbado. Un clima mesto e desolato pervade la pagina. I rintocchi delle campane tubolari e la linea melodica che dal registro grave sale verso l’acuto sottolineano la natura commemorativa del brano. Vacchi sembra evocare un doloroso trenos, canto funebre di antichissima memoria. E proprio attraverso stilemi che appartengono alla tradizione la musica si fa memoria. Così Vacchi coniuga “il valore della scrittura con la sfera dell’umano”, e cerca “un punto d’incontro tra tradizione e modernità”.
Il cammino sinfonico di Anton Bruckner risulta indubbiamente lungo e tortuoso. Iniziato a quarant’anni suonati, fu infatti segnato da incertezze personali, pregiudizi e incomprensioni. Dopo anni di tribolazioni, con la Quarta Sinfonia (1881) Bruckner ottiene il primo riconoscimento pubblico. In realtà, quell’ultima creazione gli costa circa dieci anni di lavoro segnati da continue revisioni, tagli e modifiche che portano a ben quattro versioni. La prima, datata 1874, è la versione scelta da Micheal Boder. Il titolo ‘Romantica’ fu apposto dallo stesso autore. Bruckner aveva stilato anche didascalie di ispirazione storico letteraria: il risveglio di una città medievale, i richiami mattutini delle trombe, cavalieri al galoppo, serenate, scene di caccia e una festa popolare. Una fitta trama di associazioni descrittive che contribuiscono a dare unitarietà all’imponente edificio sonoro.
photocredits Alexander Vasiljev