Data: 21/10/2020
Ora: 21:00
Città: Firenze
Luogo: Teatro Verdi
Fino a 22/10/2020
Direttore: Michele Campanella
Orchestra: Orchestra della Toscana
Musica: Mozart, Beethoven
Solista: Michele Campanella, pianoforte
Michele Campanella rende omaggio al classicismo viennese con il Concerto K 467 di Mozart e l’Imperatore di Beethoven. Mercoledì 21 e giovedì 22 ottobre alle ore 21 al Teatro Verdi di Firenze, Campanella torna a collaborare con l’Orchestra della Toscana suonando e dirigendo allo stesso tempo, come è sua abitudine negli ultimi tempi. Scritto nel 1785, il Concerto K 467 di Mozart è affermativo, festoso, solare, anche se nel movimento centrale orchestra e pianoforte sono illuminati solo dalla luce della luna. Deciso e valoroso si presenta invece il Concerto beethoveniano, del 1809. Il nome Imperatore gli è stato attribuito poiché all’epoca qualcuno credette di scorgervi – specie nel primo movimento guerrigliero – un ritratto in note di Napoleone.
Così si presenta Michele Campanella: “Sono napoletano di spirito, di famiglia, di scuola. Tendo al pessimismo ma mi salva l’autoironia. Già a cinque anni cercavo la Musica, improvvisavo da autodidatta, poi ebbi la straordinaria fortuna di incontrare un grande maestro. Concluso il liceo classico, ho incominciato a fare sul serio: ho partecipato a un solo concorso pianistico internazionale e l’ho vinto. Per cinquant’anni ho cercato il Suono e ancora sono per strada. Ho molti autori “preferiti” eppure mi definiscono “specialista” di Franz Liszt. Non amo questa etichetta, naturalmente, ma stimo altamente l’uomo. Ecco una sua sentenza che potrei prendere in prestito: “Tutto quello che si può fare è camminare diritto in tutta semplicità senza tanto spiegare agli altri il come e il perché…”. Non mi chiamate pianista, preferisco il termine “musicista”: con il primo si pensa alle mani, con il secondo al cuore e al cervello.
Il programma
Wolfgang Amadeus Mozart, Concerto n. 21 per pianoforte e orchestra K 467
Ludwig van Beethoven, Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra op. 73 “Imperatore”
Foto di Salvatore Scialò