Città: Firenze
Luogo: Palazzo Strozzi
Fino a 12/01/2020
Dal 28 settembre al 12 gennaio dell’anno prossimo Palazzo Strozzi celebra Natalia Goncharova, straordinaria figura femminile delle avanguardie di primo Novecento. Una grande retrospettiva – a cura di Ludovica Sebregondi e Natalia Sidlina – ripercorre la sua vita controcorrente. La sua produzione artistica è messa a confronto con opere di artisti che sono stati per lei punti di riferimento: da Paul Gauguin a Henri Matisse, da Pablo Picasso a Umberto Boccioni.
L’esposizione esalta la poliedricità della Goncharova, attiva come pittrice, costumista, illustratrice, grafica, scenografa, decoratrice, stilista, ma anche come attrice cinematografica, ballerina e performing artist ante litteram.
Prima figura femminile a imporsi nel panorama internazionale, ha vissuto per l’arte in maniera totale e anticonformista. Ha esposto nelle più importanti mostre dell’avanguardia europea, tra Monaco, Berlino, Parigi e Londra. A Mosca ha partecipato a performance in cui ha sfilato nella zona più elegante della città con il volto e il corpo dipinti con immagini e frasi destinate a scandalizzare i benpensanti. Sfidando la pubblica morale è stata la prima donna ad aver esposto dipinti raffiguranti nudi femminili, e per questo accusata e processata. Per oltre cinquant’anni ha vissuto e lavorato insieme all’artista Mikhail Larionov in modo libero e aperto, arrivando al matrimonio solo negli ultimi anni di vita e solo per tutelare il comune lavoro. Eroina dell’avanguardia russa, ha vissuto come esule a Parigi per continuare a lavorare senza costrizioni.
Attraverso la sua arte ha creato una fusione di tradizione e innovazione, Oriente e Occidente, rendendo la propria opera un esempio di sperimentazione tra stili e generi artistici. Natalia ha infatti unito in maniera personale elementi iconici della tradizione popolare e religiosa russa alle istanze dell’arte moderna occidentale. È stata una protagonista del periodo eroico del primo Novecento, quello della Grande guerra e della Parigi degli anni Venti.