Orphée et Euridice apre l’84esimo Maggio

Data: 12/04/2022

Ora: 20:00

Città: Firenze

Luogo: Auditorium del Maggio

Fino a 23/04/2022

Direttore: Daniele Gatti

Orchestra: Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Musica: Christoph Willibald Gluck

Interpreti:

Orphée Juan Francisco Gatell/Michele Angelini (13/04)
Euridice Anna Prohaska
Amore Sara Blanch

Regia: Pierre Audi

La versione francese di Orphée et Euridice di Christoph Willibald Gluck apre l’84esimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino. L’inaugurazione martedì 12 aprile alle ore 20 in Sala Mehta con il direttore principale Daniele Gatti alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio. La regia è di Pierre Audi. Sul palcoscenico Anna Prohaska come Euridice, Juan Francisco Gatell nel ruolo di Orphée e Sara Blanch in quello di Amore. Altre quattro le recite previste: il 13, 19 e 21 aprile alle ore 20 e il 23 aprile alle ore 17.

Al via nel segno della mitologia, dell’amore e della fabula, l’edizione 2022 del Festival del Maggio Musicale Fiorentino presenta per la prima volta la versione francese del capolavoro di Gluck. E anche Daniele Gatti, direttore principale del Maggio, affronta per la prima volta quest’opera che segna in maniera emblematica la traccia del mito e dell’amore che si dipanerà lungo i tre mesi di programmazione.

La direzione di Gatti

“La versione francese di Orphée et Euridice qui a Firenze non è mai stata eseguita ed è più recente di una dozzina d’anni rispetto alla versione italiana. Ha un testo che ritengo più intrigante e vorrei dire anche aulico”, ha detto Gatti. “Per me, più abituato a un repertorio verdiano o a Wagner, rappresenta una sfida molto stimolante affrontare Gluck. In questa edizione non useremo strumenti originali né prassi barocche ma ci avvicineremo il più possibile allo spirito della metà del Settecento e soprattutto alla volontà di Gluck. Nella sua rivisitazione dell’opera, dalla prima a questa versione, arricchisce la strumentazione allineandola con il gusto francese dell’epoca, modernizzandola”.

La regia di Audi

Per questo nuovo allestimento  la regia è affidata a Pierre Audi, al suo debutto al Maggio e anche lui al debutto con questo titolo. “Ispirata da una delle storie più misteriose e crudeli della mitologia greca, Orphée et Euridice si conclude con Amore che libera Orphée dal suo tormento e riporta in vita Euridice. L’Amore si afferma così come una forza sempre capace di perdonare. Ma oggi – sostiene Audi – è difficile accettare una lettura drammatica così lineare. Esaminando da vicino testo e partitura, emerge un thriller psicologico molto più sofisticato di quanto si pensi e una fine molto meno lieta del previsto. Credo che i capolavori del passato debbano essere immaginati nuovamente per il nostro tempo, esaminandone i molteplici significati. Ho cercato di ritrarre tre esseri umani complessi, un tempo incatenati tra loro, in un viaggio alla scoperta di sé stessi; un viaggio che li libererà da quelle catene”.

La versione italiana

Nella versione italiana, Orfeo ed Euridice va in scena per la prima volta in scena al Burgtheater di Vienna il 5 ottobre del 1762. È una data simbolo nella storia dell’opera che dà il via alla nota riforma del melodramma condotta da Gluck insieme al librettista Ranieri de’ Calzabigi. Dopo decenni di ripetizioni meccaniche del modello metastasiano, l’opera seria italiana sembrava aver raggiunto il capolinea. Le arie con da capo, poi, erano diventate da tempo il terreno prediletto per acrobazie vocali di castrati e primedonne in barba alle naturali esigenze del dramma. Abusi musicali che la riforma gluckiana intese abolire riportando la musica “al suo vero ufficio di servire la poesia”. Nell’Orfeo tutto è infatti improntato a un nuovo clima di chiarezza, razionalità ed equilibrio. Non a caso il libretto è articolato in lunghe scene animate da versi sciolti e lirici in luogo dell’inveterato binomio recitativo-aria con da capo.

La versione francese

Dodici anni dopo, Gluck rimise mano alla partitura e presentò una seconda versione dell’opera, in francese, a Parigi. Orphée et Euridice, su libretto di Pierre-Louis Moline, debuttò il 2 agosto 1774 all’Académie Royale de Musique. L’impianto originario è mantenuto con alcune aggiunte e trasformazioni per compiacere il pubblico francese. Se nella versione viennese il ruolo del protagonista era affidato a un castrato, in quella parigina viene trascritto per haute-contre, una voce tenorile di ampia estensione nel registro acuto che vantava in Francia una lunga tradizione. Inoltre Gluck inserisce brani ballabili, conditio sine qua non del teatro musicale francese. Nel secondo atto, per esempio, utilizza la musica scritta anni prima per il balletto Don Juan associandola alla scena delle Furie scatenate dopo il passaggio di Orfeo. Infine rimaneggia la Danse des Ombrés, all’inizio della scena dei Campi Elisi, aggiungendo al Minuetto un Trio dal tono nostalgico e struggente che è diventato uno dei brani più celebri dell’opera.

Foto delle prove di Michele Monasta

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