Peppe Servillo riassume in sé tutte le parti del Borghese gentiluomo di Molière. Il frontman degli Avion Travel adatta il testo per innestarlo nelle musiche di scena composte da Richard Strauss nel 1912. Si tratta di una critica dell’etichetta in uso alla corte di Luigi XIV ma anche di una satira dei nuovi ricchi di ogni tempo, atteggiati a gran signori con risultati ridicoli. Dall’intreccioo tra parola e musica nasce un racconto scandito da allusioni colte in un gioco di citazioni che va da Verdi a Wagner fino alle turcherie di maniera.

Sul podio Tito Ceccherini a dirigere anche la Musica per archi, celesta e percussioni di Béla Bartók. Il brano sviluppa il principio della spazialità del suono attraverso la disposizione ‘stereofonica’ di una doppia orchestra d’archi. I restanti strumenti sono collocati al centro.

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