Il sovrintendente del Maggio Alexander Pereira è il maggiordomo, ruolo che da tradizione interpreta nei teatri che dirige, in Arianna a Nasso. L’opera di Richard Strauss segna il penultimo appuntamento operistico per l’84esimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Il debutto è martedì 7 giugno alle ore 20 al Teatro della Pergola con il direttore principale Daniele Gatti alla guida dell’Orchestra del Maggio. La regia dell’opera è di Matthias Hartmann, le scene sono di Volker Hintermeier e i costumi di Adriana Braga Peretzki. Arianna a Nasso è assente dalla programmazione del Maggio dal 1997, quando andò in scena diretta da Zubin Mehta per la regia di Jonathan Miller.

Altre quattro le recite previste: il 10, 13, 27 e 29 giugno alle ore 20. Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 13 giugno è in vendita con uno sconto del 50% su i biglietti di ogni settore.
Per il ciclo “Oltre il sipario”, conferenze sulle opere del Festival realizzato in collaborazione con Publiacqua, venerdì 3 giugno alle ore 17.30 il musicologo Giangiorgio Satragni parlerà dell’opera. L’incontro si svolgerà nel Foyer di galleria del Teatro con la partecipazione dei cantanti e dei pianisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

Per Daniele Gatti il 7 giugno segna il suo debutto alla direzione dell’opera di Richard Strauss: “All’inizio, appena aperta la partitura, non riuscivo a trovare la chiave per ‘entrare’ in questo mondo nonostante Strauss faccia parte del mio repertorio da oltre trent’anni. Poi, con il tempo giusto e senza forzature, alle prime prove con i cantanti la sintonia con quest’opera è venuta fuori da sola. Nella trama c’è un personaggio che noi non vediamo, cioè il mecenate e il padrone di casa. Ecco, a me diverte supporre che in realtà il personaggio del maggiordomo, l’Haushofmeister, sia in realtà il padrone di casa, che nessuno conosce e che si prende gioco di tutti. È un’emozione incredibile dirigere per la prima volta alla Pergola. Ho cercato anche di leggere l’opera come un piccolo omaggio al teatro di Mozart e al neoclassicismo”.

Foto di Michele Monasta