Ren Hang: corpo, natura e identità

Città: Prato

Luogo: Centro Pecci

Fino a 23/08/2020

Il fotografo e poeta cinese Ren Hang, tragicamente scomparso a ventinove anni, è il protagonista della prima retrospettiva italiana dedicata alla sua opera, visitabile al Centro Pecci di Prato dal 4 giugno al 23 agosto 2020. Intitolata semplicemente Nudi, la mostra raccoglie una selezione di 90 fotografie di Ren Hang provenienti da collezioni internazionali. Ad accompagnare i suoi scatti c’è la documentazione del backstage di un suo shooting nel Wienerwald nel 2015 e un’ampia selezione dei libri fotografici da lui realizzati. La cura della mostra è di Cristiana Perrella, che del Centro Pecci è anche direttrice artistica.

Una scelta che davvero non sembra casuale, quella di dedicare una personale a un giovane artista in Cina accusato di pornografia e di sovversione nella città – Prato – che conta la più grande comunità cinese d’Italia. Eppure, nonostante le accuse, Ren Hang, non ha mai voluto essere considerato un artista politico. Alle accuse di pornografia rispondeva: “Siamo nati nudi… io fotografo solo le cose nella loro condizione più naturale”. E in effetti, piuttosto che suscitare desiderio, le sue immagini sfuggono alle definizioni, comprese quelle di genere, tanto che spesso è difficile dire se i corpi ritratti – tutti simili tra loro, esili, glabri, dalla pelle bianchissima e i capelli neri – siano maschili o femminili. Più che provocare Ren Hang sembra spingerci a interrogarci sulle relazioni tra corpo, identità, sessualità e natura.

 

Nato nel 1987 a Chang Chun, nella provincia di Jilin, soprannominato la “Detroit della Cina”, Ren Hang ha studiato Comunicazione all’Università di Pechino. Ha interrotto gli studi per iniziare, da autodidatta, la carriera di fotografo: primo soggetto il suo coinquilino. Con fotocamere digitali a basso costo e un uso crudo del flash, ha messo a punto uno stile che lo ha reso riconoscibile. Così si è affermato fuori dal suo paese, diventando un autore di culto.

Tra le sue mostre principali la collettiva Fuck Off 2 al Groninger Museum nel 2013, curata da Ai Weiwei. Ricordiamo anche la personale al Foam di Amsterdam (2017), quella alla Maison de la Photographie a Parigi e quella a C/O a Berlino (2019). Ha pubblicato il suo lavoro in numerosi libri autoprodotti a bassa tiratura, oggi introvabili. Accanto alle sue fotografie ha sviluppato una produzione poetica che ne condivide temi e toni. Affetto da grave depressione, Ren Hang si è tolto la vita a Pechino, nel 2017.

 

Foto: Ren Hang, Untitled, 2015. Courtesy OstLicht Gallery and Ren Hang Estate

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