Data: 08/04/2022
Ora: 21:00
Città: Lucca e San Casciano
Luogo: Chiesa di Santa Maria dei Servi e Teatro Niccolini
Fino a 09/04/2022
Direttore: Giulio Arnofi
Orchestra: La Fhilarmonie
Musica: Mozart, Haydn, Boccherini
Solista: Balázs Dolfin, violoncello
Un fine settimana dedicato al Settecento in musica con La Filharmonie sulle note di Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn e Luigi Boccherini.
Il doppio appuntamento con l’Orchestra Filarmonica di Firenze è venerdì 8 aprile alle 21 nella Chiesa di Santa Maria dei Servi a Lucca e sabato 9 aprile, sempre alle 21, al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano. Apre il programma il Concerto per violoncello e orchestra n. 2 in re maggiore di Haydn. A seguire la Sinfonia n. 4 in re maggiore di Boccherini e la Sinfonia n. 29 in la maggiore di Mozart. L’ungherese Balázs Dolfin è al violoncello solista. Sul podio Giulio Arnofi, nuovo direttore artistico de La Filharmonie per il triennio 2022/2024.
Enfant prodige dello strumento, Balázs Dolfin nasce in una famiglia di musicisti e inizia a studiare il violoncello già all’età di 4 anni. Nel 2010, a soli 12 anni, è ammesso al Dipartimento per studenti eccezionali dell’Accademia Liszt di Budapest. Negli anni successivi vince numerosi premi in concorsi internazionali dall’Austria all’Italia e alla Croazia. Ha tenuto recital in tutta Europa: a Parigi, Londra, Germania e Paesi Bassi oltre che in rinomate sale da concerto ungheresi.
Importante novità per l’organico orchestrale fiorentino under 35, è l’entrata in carica di Giulio Arnofi. Segretario Artistico del Lerici Music Festival, ha collaborato con l’Orchestra di Padova e del Veneto, con l’Orchestra della Toscana e l’Orchestra Sinfonica La Verdi di Milano. Dal gennaio 2022 Arnofi aggiunge ai suoi incarichi quello di direttore artistico de La Filharmonie. “Siamo sempre stati votati a un approccio permeabile e multidisciplinare alla musica”, spiega Nima Keshavarzi, direttore musicale e cofondatore dell’orchestra. “La presenza di Arnofi ha l’obiettivo di conferire alla Filharmonie un respiro sempre più corale”.