Doppio appuntamento con il ciclo Solopiano questo fine settimana nella nuova stagione degli Amici della Musica di Firenze.

Sabato 30 ottobre, alle ore 16, al Teatro della Pergola, si esibirà il coreano Seong-Jin Cho, classe 1994, vincitore nel 2015 del Concorso Chopin di Varsavia. Quattro anni prima, a soli diciassette anni, si era classificato terzo al Premio Tchaikovsky di Mosca. Ha collaborato con orchestre di fama internazionale, dalla Gewandhaus Orchester alla New York Philharmonic, dalla Philadelphia Orchestra alla London Symphony Orchestra. Molto attivo anche nel campo dei recital, Seong-Jin Cho si esibisce nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. Per gli Amici della Musica eseguirà la Sonata “Z Ulice” di Janáček, Gaspard de la nuit di Ravel e i quattro Scherzi per pianoforte di Chopin.

Domenica 31 ottobre, ore 21, al Teatro Niccolini, sarà la volta di Alexandre Tharaud. Il programma in questo caso prevede i Quattro Improvvisi op. 90, D. 899 di Schubert, la Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 35 di Chopin, Miroirs di Ravel e alcune composizioni di D’Anglebert. Salutato dalla critica come il “nuovo” grande pianista francese, Alexandre Tharaud ha inciso oltre 25 album che hanno vinto i più importanti premi internazionali. La casa editrice Bärenreiter gli ha chiesto di occuparsi della revisione di tutte le musiche pianistiche di Maurice Ravel per una nuova edizione critica.

E per festeggiare il centenario della fondazione degli Amici della Musica di Firenze, venerdì 29 ottobre, alle ore 17, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze si inaugura una mostra documentari. Curata da Moreno Bucci, l’esposizione si intitola Amici della Musica di Firenze: 100 anni. La nascita di una civile società musicale, 1920-1930. La mostra resterà visitabile fino al 29 gennaio 2022.

I biglietti per tutti i concerti degli Amici della Musica fino al 19 dicembre sono in vendita presso il Teatro della Pergola (dal martedì al sabato dalle 10 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13) e online su TicketOne.

Il ritratto di Alexandre Tharaud è di Marco Borggreve.