Un’altra settimana di musica su Rai5. Ne sono protagonisti Mario Brunello con l’Orchestra Rai e Ton Koopman con Santa Cecilia. Ma anche quattro opere e un balletto. Le opere sono La bohème con Daniele Dessì e Andrea Bocelli, Boris Godunov con la regia di Konchalovskij e due prime serate scaligere: Madama Butterfly e Fidelio. Per la danza è in programma Onegin del Balletto di Stoccarda.
Il lunedì è il giorno dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Così il 27 aprile alle 18.30 va in onda un concerto registrato all’Auditorium Rai di Torino nel maggio 2019. Sul podio Alpesh Chauhan. Per il suo concerto di debutto con l’Orchestra Rai il giovane direttore anglo-indiano propone il Concerto in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonín Dvořák. Solista Mario Brunello. Chiude la serata la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Šostakovič, composta nel 1937, all’indomani degli attacchi della censura di regime.
Il martedì è il giorno del teatro musicale italiano. Il 28 aprile alle 17.30 va in onda La bohème di Giacomo Puccini nell’edizione andata in scena al Teatro Lirico di Cagliari nel 1998. Protagonista, nella parte di Mimì, Daniela Dessì. La direzione musicale è affidata all’americano Steven Mercurio mentre la regia teatrale è di Lorenzo Mariani. Al fianco della Dessì, Andrea Bocelli veste i panni di Rodolfo, Patrizia Ciofi quelli di Musetta, Renato Girolami è Marcello.
Mercoledì 29 aprile alle 18.15 è protagonista l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia con l’olandese Ton Koopman. Il concerto, registrato nell’aprile 2019, è dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart fra repertorio sacro e profano. Apre il programma la Grande Messa in do minore, composta fra Salisburgo e Vienna nel 1783 per invocare la guarigione della moglie Konstanze. A interpretarla, accanto al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, i soprani Maria Grazia Schiavo e Roberta Mameli, il tenore Tilman Lichdi e il basso Luca Tittoto. Chiude la Sinfonia “Jupiter”, scritta nell’estate del 1788. Fu così soprannominata dall’impresario tedesco Johann Peter Salomon per la maestosità quasi “divina” che sprigiona.
E in prima serata alle 21.15 va in onda Madama Butterfly di Giacomo Puccini con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Alvis Hermanis. Il capolavoro è proposto nella prima versione che Puccini scrisse nel 1904 per la Scala. Protagonisti Maria José Siri nel ruolo del titolo, Bryan Hymel in quello di Pinkerton, Carlos Álvarez come Sharpless e Annalisa Stroppanei panni di Suzuki.
Il giovedì è dedicato alla danza, e il 30 aprile alle 17.30 va in onda un grande classico del balletto: “Onegin” del coreografo britannico John Cranko. Il balletto è ispirato all’omonimo romanzo in versi di Aleksandr Puškin che Cranko rivisitò nel 1965 su musiche di Pëtr Il’č Čajkovskij arrangiate e orchestrate da Kurt-Heinz Stolze. Concepito per il Balletto di Stoccarda, di cui Cranko fu direttore artistico dal 1961 al 1973, “Onegin” non si avvale delle musiche della celebre opera di Čajkovskij. La partitura musicale raccoglie soprattutto brani del compositore russo poco noti al grande pubblico.
E in prima serata alle 21.15 Daniel Barenboim dirige Fidelio di Ludwig van Beethoven alla Scala di Milano. La regia è firmata dalla britannica Deborah Warner. Il cast è capitanato da Anja Kampe (Leonore) e Klaus Florian Vogt (Florestan). Fidelio ha gestazione tormentata e tre edizioni principali. Quella proposta dalla Scala è in massima parte l’ultima del 1814 con i dialoghi di Treitschke, ma con uno sguardo rivolto alle versioni precedenti. L’Ouverture è Leonore n. 2, scritta da Beethoven per la prima del 1805. Inoltre la collocazione dei primi due brani seguirà l’edizione del 1806.
La settimana si chiude venerdì 1 maggio alle 18.45 con il capolavoro di Modest Musorgskij Boris Godunov, grande affresco della Russia tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Regio di Torino nel 2011 con la regia di Andrei Konchalovsky e con la direzione musicale di Gianandrea Noseda. Pur basandosi sulla prima edizione dell’opera, Noseda esegue di seguito, e non separate dalla morte di Boris, la scena “davanti a san Basilio” e quella “nella foresta di Kromy” ,aggiunta per la nuova edizione del 1874. Protagonisti Orlin Anastassov nel ruolo del titolo, Vladimir Vaneev come Pimen e Alessandra Marianelli nella parte di Ksenija. Orchestra e Coro sono quelli del Teatro Regio, il Coro di voci bianche invece è quello del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.
Nella foto Alpesh Chauhan ritratto da Michele Monasta