La leggenda di una voce

Care amiche e cari amici,
in occasione dei cento anni dalla nascita di Maria Callas (New York, 2 dicembre 1923 – Parigi 16 settembre 1977), Rete Toscana Classica vi offre in questo mese di agosto l’opportunità di ascoltare tutte le registrazioni d’opera realizzate in studio dal leggendario soprano, testimonianze di un’arte unica e ineguagliata.
La scelta di privilegiare le incisioni ufficiali, rinunciando a tanti pur eccezionali documenti sonori di produzioni liriche registrate dal vivo, è legata unicamente alla qualità del suono. Tuttavia, le ventisei opere che Maria Callas ha interpretato negli studi di registrazione, dalla Gioconda del 1952 alla Tosca del 1964-65, restituiscono in misura assai fedele una parabola artistica di formidabile intensità, anche se purtroppo racchiusa in un numero di anni piuttosto breve.
Per quattro titoli la mitica cantante ha affidato ai microfoni due diverse interpretazioni. Oltre alle già citate Gioconda e Tosca, anche Lucia di Lammermoor e Norma – ruolo quest’ultimo paradigmatico della sua personalità e del suo carisma tragico – potrete ascoltarle in entrambe le registrazioni.

Oltre a questa immortale galleria di personaggi, in onda tutte le sere alle 20.30, ogni domenica sera vi proponiamo un concerto della celebre serie “Martini e Rossi”, in cui la Callas è affiancata da tre celebri tenori, Nicola Filacuridi, Beniamino Gigli, e Gianni Raimondi, registrati rispettivamente nel 1952, 1954 e 1956. Infine, l’ultima domenica del mese, 27 agosto, andrà in onda il concerto che Maria Callas cantò ad Atene nel 1957 nell’Odeon di Erode Attico, diretta da Antonino Votto.

Il protagonista dei cicli di trasmissioni che come sempre vi proponiamo in replica durante il mese di agosto, tutti i giorni alle 18.40, è Marco Mangani, docente di Storia della Musica all’Università di Firenze e da sempre fedele e illustre collaboratore di Rete Toscana Classica.

Il primo ciclo, Un solennissimo strombettìo, andò in onda nel 2013 ed è dedicato alle evoluzioni dell’Ouverture o sinfonia d’opera, dalla Toccata che apre L’Orfeo di Monteverdi fino ai preludi sinfonici del teatro musicale del Novecento, con abbondante aneddotica e rigorosa documentazione, com’è nello stile di questo autorevole musicologo ed efficacissimo divulgatore.

Tutto lo splendore della musica strumentale – ovvero quello che ci narrano le sinfonie è il titolo del secondo ciclo in programma, realizzato da Marco Mangani l’anno scorso. È un racconto della capacità di evocazione e allusione che la musica sinfonica ha maturato dal Settecento fino alla seconda metà dell’Ottocento, nel quale si incrociano rarità meravigliose accanto a capolavori amatissimi, ma rivelati in una prospettiva nuova e originale. 

Buon agosto in compagnia di Rete Toscana Classica, ovunque voi siate.

Alberto Batisti

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