Omaggio a Carlo Bergonzi

Care amiche e cari amici,

nelle sere d’agosto, alle 20.30, celebreremo i cento anni dalla nascita di uno dei massimi interpreti del teatro lirico nel secondo Novecento, il tenore Carlo Bergonzi (nella foto), proponendo quasi tutte le opere da lui registrate in studio – ne manca solo una – e anche una celebre registrazione dal vivo, quella dell’Elisir d’amore allestito al Teatro Comunale di Firenze nel giugno del 1967, dove Bergonzi era diretto da Gianandrea Gavazzeni e aveva al suo fianco la giovane Renata Scotto nel ruolo di Adina.
Le ultime quattro sere del mese saranno invece consacrate all’Anello del Nibelungo di Wagner, nell’edizione diretta da Bernard Haitink con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese.

Come sempre, in agosto sospendiamo le nostre rubriche, compreso il nuovo ciclo Il suono dei secoli, che riprenderà il 2 settembre. Inoltre, nella settimana dell’Assunta saranno sospesi anche i notiziari. Ma agosto è anche il mese in cui vi offriamo l’opportunità di seguire, ogni giorno alle 18.40, le repliche di alcuni cicli tematici andati in onda negli scorsi anni.
In occasione del centenario dalla morte di Giacomo Puccini abbiamo pensato di omaggiarlo riproponendo tre cicli, a partire da Gli antenati di Giacomo Puccini, un breve itinerario sulla dinastia dei Puccini musicisti a Lucca, curato a suo tempo da Sebastiano Bon.
A questo seguirà Giacomo Puccini: testimonianze, lettere, esecuzioni, ampio ciclo che Luca Berni e Loriano Gonfiantini confezionarono nel 2008 in occasione dei centocinquant’anni dalla nascita del compositore. Il percorso biografico e artistico di Puccini è ricostruito attingendo ai lavori dei maggiori musicologi (Carner, Girardi, Budden, Schickling)  che hanno contribuito coi loro studi a restituire al maestro lucchese il ruolo che gli spetta di diritto, quello cioè di uno dei massimi protagonisti della scena musicale internazionale nell’ultimo scorcio dell’Ottocento e nei primi vent’anni del Novecento. Le diciotto puntate si avvalgono di selezionate testimonianze, lettere, ed attingono gli esempi musicali alle più autorevoli esecuzioni dei lavori pucciniani.
Altra riproposta riguarda La Fanciulla del west e le fonti di musiche americane che Puccini utilizzò per questa originalissima “opera western”. Barbara Boganini, curatrice del breve ciclo L’Occidente d’oro. Puccini e il Nuovo Mondo, ha studiato a fondo l’argomento, ponendolo anche in relazione con una celeberrima interpretazione della partitura, quella presentata al Maggio Musicale del 1954 da Dimitri Mitropoulos, che si avvaleva della regia di Curzio Malaparte, delle scene di Ardengo Soffici, e  di un cast formidabile che aveva le sue tre punte di diamante nelle voci di Eleanor Steber, Mario del Monaco e Giangiacomo Guelfi. L’indagine sulla Fanciulla del west fu realizzata in collaborazione con ICAMus, il prestigioso Centro Internazionale per la Musica Americana che dallo scorso maggio è ospitato con tutto il suo patrimonio librario e documentario nel Palazzo della Musica di Prato, dove anche Rete Toscana Classica ha la sua sede operativa.
Infine, in occasione dell’altro centenario di un grande musicista toscano, riproponiamo Ferruccio Busoni: cultore del passato, divinatore dell’avvenire, il bel ciclo che Francesco Dilaghi dedicò al compositore di Empoli nel 2016, per i centocinquant’anni dalla sua nascita.

E allora, buone ferie e buon ascolto di Rete Toscana Classica, ovunque voi siate!

Alberto Batisti

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