12/03 - 12.40
Fritz Reiner, direttore ungherese naturalizzato statunitense, guida la Chicago Symphony Orchestra in due pagine di Béla Bartók. Questi era stato maestro di pianoforte di Reiner all’Accademia Musicale Franz Liszt di Budapest.
In apertura ascoltiamo il Concerto per orchestra Sz 116 scritto nel 1943 durante l’esilio americano. Secondo Sergio Sablich si tratta di “un ritorno alle esperienze compiute in gioventù dal maestro, rivisitate ora con la saggezza dolorosa della vecchiaia, riunendo le espressioni di un patrimonio culturale e musicale che da Liszt, Brahms, Strauss e financo Debussy arriva al tocco leggero di quell’autentico filone etnico magiaro, tanto amato e indagato da Bartók nel corso di tutta la vita”.
A questa “pagina di rasserenata e meditata riflessione, quasi un’oasi di pace dopo tanti tumulti spirituali”, come nota ancora Sablich, contrapponiamo la Musica per corde celesta e percussione del 1936, animata dall’aggressiva tensione ritmica e dalle taglienti immagini timbriche che più spesso caratterizzano le pagine di questo compositore.