Le danze magiare di Kodály e Bartók

29/08 - 19.41

Le danze magiare elaborate da due compositori ungheresi, Zoltán Kodály e Béla Bartók, sono le protagoniste di questo ascolto.

Nascono da memorie personali le Danze di Galanta scritte da Zoltán Kodály nel 1933 per celebrare gli ottant’anni  della Filarmonica di Budapest. A Galanta Kodály aveva passato l’infanzia. Lì era venuto a contatto con il verbunkos, danza popolare in cui la tradizione magiara si mescola a influenze gitane nonché viennesi, balcaniche e turche. Le rievoca in questa pagina trascinante scandita in sei movimenti. L’ascoltiamo nell’esecuzione della Camerata Strumentale “Città di Prato” diretta da Antonello Allemandi.

A seguire le sette Danze popolari rumene di Béla Bartók nella versione orchestrale del 1917 eseguita dall’Orpheus Chamber Orchestra. Etnomusicologo prima che compositore, il giovane Bartók rilegge il patrimonio popolare magiaro e centro-orientale in questi sette brani: Danza col bastone, Danza della fascia, Danza col calpestìo, Danza col corno, Polka rumena, Danza veloce e Allegro vivace.

E in chiusura la Suite di danze scritta nel 1923 per il cinquantesimo anniversario della fondazione di Budapest. Si tratta, come ha scritto Bartók, di “sei brevi pezzi in forma di danza, di cui uno fa da ritornello e quindi ha funzione di Leitmotiv. Tutto il materiale tematico della composizione è a imitazione della musica contadina; questo infatti era lo scopo della Suite: realizzare una specie di musica popolare ideale in modo che ogni parte rappresentasse caratteri musicali ben definiti”. Esegue l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Montecarlo diretta da Bruno Maderna.

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