14/11 - 14.24
Leonard Bernstein dirige due brani di Igor Stravinskij con la New York Philharmonic Orchestra.
Il primo brano che ascoltiamo è il Concerto per pianoforte e strumenti a fiato nella versione 1950 con Seymour Lipkin al pianoforte. Con le altre opere dei primi anni del periodo neoclassico, questo Concerto ha in comune i ritmi rigidi e angolosi, le melodie fredde ed essenziali e l’armonia acida e secca ma non i rimandi precisi a autori o stili del passato. I modelli sembrano ridotti a fossili di epoche arcaiche, reperti privi di vita, inquietanti come le muse dipinte da Giorgio de Chirico negli stessi anni.
A seguire la Suite da Pulcinella nella versione 1947. Opera capostipite della fase neoclassica, “Pulcinella fu la mia scoperta del passato […] uno sguardo all’indietro, la prima di molte avventure amorose in quella direzione”, ha dichiarato Stravinskij. La Suite è un concentrato delle caratteristiche del balletto, la quintessenza di un gioco di metamorfosi che mantiene le linee melodiche dei frammenti di Pergolesi ma ne deforma tutti gli altri parametri.