La nostra Serata all’opera propone Le Grand Macabre, opera in quattro scene di Michael Meschke e György Ligeti, da La Balade du Grand Macabre di Michel de Ghelderode. Si tratta di una riflessione sulla morte in chiave grottesca, tra amanti che si accoppiano nei cimiteri, cataloghi di perversioni erotiche, catastrofi incombenti e resurrezioni improbabili. Il tutto attraverso un eclettismo stilistico che intreccia le citazioni più diverse: da Beethoven al ragtime, da Verdi al cha cha cha. Nel finale tutti si uniscono in una passacaglia intonando la morale: “Non abbiate paura di morire, buona gente; nessuno sa quando sarà giunta la sua ora. E quando ciò avverà, lasciate che sia. Addio, ma fino allora vivete lieti!”.

György Ligeti cominciò a pensare di cimentarsi in un’opera di ampio respiro nel 1965, sollecitato da Göran Gentele, direttore dell’Opera Reale di Stoccolma. Il compositore transilvano, che allora stava ultimando i minidrammi Avventure e Nuove avventure, scelse La Ballade du grand macabre, scritta quarant’anni prima da  Michel de Ghelderode. Affidò la stesura del libretto allo scrittore, nonché direttore del Teatro delle marionette di Stoccolma, Michael Meschke, che avrebbe poi firmato la regia della prima rappresentazione nel 1978.

La ascoltiamo nell’esecuzione di London Sinfonietta Voices e Philharmonia Orchestra dirette da Esa-Pekka Salonen.

Venus – Gepopo: Sibylle Ehlert

Amanda: Laura Claycomb

Amando: Charlotte Hellekant

Mescalina: Jard Van Nes

Prince Go-Go: Derek Lee Ragin

Piet the Pot: Graham Clark

White Minister: Steven Cole

Black Minister: Richard Suart

Nekrotzar: Willard White

Astradamors: Frode Olsen

Ruffiack: Martin Winkler

Schobiack: Marc Campbell-Griffiths

Schabernack: Michael Lessiter