I due Concerti di Mendelssohn, per quanto non radicati come quelli di Chopin nel repertorio discografico e delle sale da concerto, rappresentano una tappa importante nell’evoluzione di questa forma. Sviluppando l’idea dei due ultimi Concerti beethoveniani, Mendelssohn tende a collegare sempre più nettamente tra loro i tre abituali movimenti. Inoltre il compositore ne sottolinea la concezione unitaria con il ritorno di motivi ricorrenti attraverso diversi momenti della partitura.