Il nostro viaggio riprende da Oporto in Portogallo, detta la Città invitta perché respinse sia l’attacco dei Mori sia quello dell’esercito di Napoleone.
La tradizione culturale della città risale al Medioevo. La musica si sviluppò nei monasteri e in altri centri religiosi. Poi nel Rinascimento emersero compositori come Pedro de Escobar, maestro di cappella anche in Spagna.
Durante l’era barocca si affermarono l’abate Antonio da Costa e Antonio da Silva Leite, quest’ultimo autore di un importante Metodo per chitarra.
La musica a Oporto ebbe una forte crescita a partire dall’Ottocento, grazie ai costanti contatti con la scena culturale europea e all’influenza del Romanticismo. Tra i compositori che conosceremo i fratelli Napoleão, Joao Arroio, Claudio Carneyro e Oscar da Silva, considerato l’iniziatore della musica moderna in Portogallo.
Nel primo Novecento vi nascono tre grandi virtuose: la violoncellista Guilhermina Suggia, la pianista e compositrice Berta Alves de Sousa e la sua collega e didatta Helena Moreira de Sá e Costa.
La città è stata sede di celebri complessi musicali come l’Orpheon Portuense, fondata nel 1881 dal violinista, compositore, pedagogo e musicologo Bernardo Moreira de Sá.
Le tendenze più contemporanee della musica classica sono rappresentate da Àlvaro Cassuto, affermato direttore e compositore.