Ci spingiamo in Messico alla scoperta del mondo di Sor Juana Inés de la Cruz. Il suo viaggio si svolge dentro il convento in cui si chiuse a ventun anni. Là scrisse epigrammi, poesie, commedie e opere teatrali sia sacre che profane. Scrisse anche molti villancicos per la celebrazione di feste religiose, compresi alcuni per Santa Caterina, la suora colta con cui Juana si identificava. Cominciò a studiare musica come rimedio alla malinconia e scrisse un trattato per semplificarne le regole, sfortunatamente oggi perduto. Insegnò musica nel convento ed ebbe una preziosa collezione di strumenti musicali. Alcune poesie di Juana sono state accostate a musiche di Gaspar Sanz e Lucas Ruiz de Ribayaz dall’Ensemble Constantinople. Le canta Françoise Atlan in un omaggio alla musica barocca del tardo Seicento spagnolo.