26/07 - 20.30
Brahms con la sua Ouverture tragica, Reger con le Variazioni e fuga su un tema di Hiller e Beethoven con la Grande fuga sono i protagonisti del concerto sinfonico di stasera.
In apertura ascoltiamo l’Ouverture tragica, op. 81 di Johannes Brahms. Molti studiosi hanno sostenuto che questa pagina del 1880 fosse ispirata da un testo teatrale: dall’Amleto di Shakespeare al Faust di Goethe. C’è anche chi ha asserito che l’Ouverture tragica contiene elementi tematici dell’unica opera teatrale, ispirata a Faust, vagheggiata ma mai realizzata da Brahms. Il compositore ha sempre ribadito di non essersi mai ispirato a un testo specifico per questa partitura.
A seguire le Variazioni e fuga su un tema di Hiller, op. 100 scritte da Max Reger nel 1907. Il compositore si era appena trasferito a Lipsia, dove assunse il ruolo di direttore musicale dell’università fino all’anno successivo e poi di docente di composizione al Conservatorio Felix Mendelssohn fino alla sua morte. Molte delle sue opere sono fughe o variazioni. Non a caso la sua opera orchestrale più nota sono le Variazioni e Fuga su un tema di Mozart. Lui stesso dichiarò: “Gli altri scrivono fughe, io ci vivo dentro”.
Entrambi i brani sono eseguiti dalla London Symphony Orchestra diretta da Carl Schuricht.
In chiusura ancora una fuga: la Grande fuga per quartetto d’archi op. 133 nella versione per orchestra d’archi di Ludwig van Beethoven. Sir Adrian Boult dirige la New Philharmonia Orchestra. Scritta come finale del Quartetto op. 130 tra il 1825 e il 1826, questa pagina costituisce un’ardita sintesi dei principi della fuga e di quelli della sonata. Costituita da tre fughe precedute da un’introduzione e separate da episodi in stile contrappuntistico, la Grande fuga presenta una scrittura di straordinaria complessità che disorientò il pubblico dell’epoca.